Hanno fatto il giro del mondo le foto della Tianjin Binhai Library, biblioteca costruita a tempo di record in Cina e ribattezzata The Eye in omaggio alla forma di gigantesco occhio pieno di libri. Promette di essere un paradiso per lettori e bibliofili. Ma non tutto è come appare ♦
Difficile evitare un oohh! di stupore davanti alle immagini della Tianjin Binhai Library, futuristica biblioteca inaugurata appena due mesi fa a Tianjin, in Cina. Progettata dallo studio d’architettura olandese MVRDV e ultimata a tempo di record in appena tre anni, questo edificio di 33.700 metri quadrati, dalla capienza teorica stimata in un milione e 200 mila libri, ha l’aspetto di un gigantesco e sinuoso occhio bianco. Al suo interno innumerevoli strati di scaffali di libri collegati da ballatoi, pedane e scalette tra i quali beatamente si perdono gli utenti della biblioteca. Attorno all’”iride” dell’occhio, che è un auditorium sferico centrale, corrono in varie direzioni gli spazi terrazzati, le passerelle percorribili e le sedute che evocano avventure dell’intelletto e onirici sperdimenti in spazi appositamente concepiti dai progettisti come luoghi per pensare, per guardare e per interagire immersi in uno scenario tutto dedicato ai libri.
Le immagini della Tianjin Binhai Library, prontamente ribattezzata The Eye (L’Occhio), hanno fatto il giro del mondo e l’edificio compare nelle classifiche “il meglio di” stilate a conclusione del 2017. È tra gli edifici più influenti dell’anno nel giudizio della rivista Architectural Digest e la stessa BBC ha voluto collocare l’edificio tra i più belli realizzati nel 2017.
Bella lo è certamente, ed è già di diritto meta imperdibile per il viaggiatore di passaggio nella metropoli cinese. È anche un ricco spazio multifunzionale e il fulcro di un progetto più ampio che punta a creare un distretto culturale per la città di Tianjin.
Ma l’Occhio di Tianjin cela un’illusione – ottica, è il caso di dire. Chi si avvicinasse ingordo allo scaffale, pregustando paradisiache immersioni tra i libri, andrebbe incontro a cocente delusione. Il fatto è che il patrimonio librario della biblioteca non è direttamente a disposizione del pubblico come a prima vista suggeriscono le immagini; lo spazio interno dell’edificio è avvolto da dorsi di libri per lo più finti e realizzati in alluminio a scopo scenografico. I progettisti ammettono anche che, contro le intenzioni iniziali e allo scopo di velocizzare il cantiere, gli scaffali superiori non hanno punti di accesso, tanto che per pulirli servono funi e ponteggi mobili. Per ora. In futuro si vedrà.